Libe-Radio113: una radio per la scuola approda in Francia e lo fa parlando di politica col deputato M.Bastien Lachaud
Le date di chiusura della scuola francese e di quella italiana, durante il periodo pasquale, non coincidono. Per l’esattezza in Francia si va a scuola fino al venerdì (il sabato nessuna scuola è aperta ndr). Questo mi ha permesso di prendere l’aereo e raggiungere Auberviller, nelle banlieu al lato del 19esimo arrondissment. E se vogliamo continuare con i numeri possiamo dare anche il 93 a cui corrisponde le department de Seine Saint-Denis. Per capirci se guardiamo la mappa della città ci troviamo in alto a destra.
Terminata la fase di localizzazione GPS, che dà soddisfazione all’urbanista che vive in me, si può passare a raccontare cos’ha caratterizzato e cosa ha prodotto il nostro laboratorio radiofonico che per l’occasione si trasforma in “Une Radio Pour L’Ècole”.
Arrivo al “Collège Gabriel Perì” il giorno di venerdì santo, il 29 Marzo 2024. L’incontro inizia alle 15:00, non un orario qualsiasi. Quando lo apprendo sorrido pensando all’inizio della “Passione di Cristo” e il sorriso si trasforma in riflessione visto che davanti a me la maggioranza della classe conivolta nelle attività pomeridiane, sembra aver poco a che fare con le mie reminescenze di catechismo. Ottavo giorno di Ramadan, forse questo riferimento temporale e religioso è più calzante. I miei pensieri aumentano. Approdano a tematiche di confronto sociale tra la scuola italiana e quella francese; sul ruolo dell’insegnante e di come dovrebbe essere il rapporto tra religione e scuola, se ha senso l’ora di religione come la concepisce la nostra scuola visto che qui non esiste (per ovvie ragioni ndr)Devo fermarmi. Sto assistendo ad un interessante incontro con il rappresentante all’Emiciclo delle due realtà che ho avuto modo di vivere in questi giorni, Auberviller-Pantin, i due comuni confinanti nella banlieu parigina del neuf-trois.
Bastien Lachaud, 43 anni, è nato il 5 agosto 1980 a Vitry sur Seine (Val-de-Marne), è anche lui un collega professore du secondaire et technique, anche se nel corso del suo incontro e chiacchierata con gli studenti della classe dei professori M. Maxime Fichet e Mme. Choupard , affermerà di non capire come si possa continuare con la propria professione essendo rappresentante politico del paese. Per lui tutte le forze sono concentrate nel servire i suoi elettori e difendere gli ideali per il quale è stato confermato con un secondo mandato, nelle fila dell’opposizione con La France insoumise – Nouvelle Union Populaire écologique et sociale, al governo di Francia. E questo fa. Ogni giorno! Voilà!
Per me è un grandissimo piacere ascoltare e rispolverare le mie conoscenze di educazione civica europea e cerco di immaginare quale volto dei nostri può essere il suo. Quale dei nostri parlamentari siede in quel posto dove più o meno siede lui. Anche in questo caso gli effetti speciali della regia mi aiutano e soddisfano l’urbanistica, mostrando sul grande schermo alle spalle dell’altissimo Lachaud, la mappa del parlamento francese in diretta dal sito ufficiale che permette di cliccare e vedere chi occupa quella poltrona. Penso al sistema di prenotazione concerti, sorrido all’idea di poter prenotare un posto, inizio a pensare a quanto sia giusto quello a cui sto assistendo: la politica e i politici a scuola. Cosa succederebbe nella mia scuola se chiamassimo a parlare con i ragazzi Nicola Fratoianni…anzi no, Lachaud è più giovane. Marco Grimaldi, il vice alla Camera dei Deputati per Alleanza Verdi e SInistra. Devo fermare di nuovo i miei pensieri. Sto assistendo ad un’interessante dibattito. Sembra di stare in parlamento al passare dei miuti e allo scorrere delle domade. Lachaud non vuol parlare troppo all’inizio, si presenta, stringe i convenevoli e passa subito all’azione chiamando le domande e facendo appello alla curiosità degli alunni.
Faccio un passo indietro. Siamo nelle banlieu che siamo abituati a tradurre come sobborgo, ma che in francese deriva da lieu au baigne ovvero un luogo di esilio…forse la parola ghetto sarebbe più adatta. Un luogo dove caché, nascondere tutto ciò che la borghesia parigina non voleva vedere. Quell’anima oggi resiste e le rivolte e gli scontri sono all’ordine del giorno. E purtroppo, come spesso accade anche in Italia, troppi sono i tragici finali di un banale posto di blocco o di una richiesta di documenti, di qualsiasi sciocchezza per la quale non si può morire a 17 anni. Questi sono i temi che ricorrono ad un certo punto nelle domande degli studenti che hanno esaurito la curiosità sul ruolo e i doveri del deputato e di come si può arrivare a sedere su quella poltrona all’emiciclo nel cuore della ville lumière. Loro, i giovani, parigini come gli studenti del centro città sono interessati a quello che accade per le loro strade, lì dove nessuno vuole sapere quello che accade, ma che arriva spesso sulla stampa mondiale come fatti di cronaca da condannare sensa esitazione. Cosa fa il governo per quei polizziotti che dovrebbero proteggerci e finiscono per ucciderci? Sono domande importanti, Lachaud prende tempo, credo che anche lui come me dia lo stop ai troppi pensieri. E poi si rischia di poter parlare per il proprio punto di vista e di poter vedere strumentalizzate le proprie parole. Non si sottrae. Risponde misurato, laconico, ma fissa comunque i concetti chiave di un pensiero che non è solo il suo ma di chiunque riesce ancora ad indignarsi per la morte di un giovane per mano delle forze dell’ordine. Si parla tanto. Non solo di violenza, ma anche e tanto, di immigrazione; del ruolo degli immigrati in Francia e del perché l’integrazione è così difficile.
Prendiamo tutti una piccola pausa per arieggiare la mente e riprendere fino al momento in cui M. Fichet deve chiamare come un sapiente arbitro, l’ultima azione, l’ultima domanda. Tutti siamo contenti è il momento dei saluti e della processione verso L°AuLA^RaD10 allestita nell’aula 214 della prof. Mme. Castillon, che sarà protagonista più tardi con la sua classe del Laboratorio Radiofonico del sottoscritto prof. Di Bucchianico (Monsieur, per l’occasione ndr). Qui, presto il link del podcast degli studenti della 6eme F.
Inizia l’intervista. Inutile raccontarvi, meglio lasciarvi all’ascolto dei giovani della 4eme F du Collège Gabriele Perì di Auberviller per la loro emittente d’istituto: La Radio113 animata dalla prof. Mme. Clement-Belhacel.